Canton Ticino - 29 gennaio 2021, 13:00

Consegne di sushi ai ticinesi, sulla frontiera serve la moviola: "La multa non è scontata per questione di centimetri"»

Il Corriere del Ticino racconta la situazione paradossale che si verifica a Lavena Ponte Tresa: "Alcuni ristoratori consegnano cibo a clienti svizzeri: per non violare le norme il passaggio avviene proprio sulla linea di confine"

Il sushi "di confine" a Lavena Ponte Tresa finisce sulla stampa ticinese. In un articolo pubblicato questa mattina sul Corriere del Ticino si racconta la situazione paradossale che si verifica, soprattutto nei fine settimana, proprio sulla linea di confine, diventata in questo periodo di limitazioni a causa del Coronavirus punto di consegne per i ristoranti italiani alla clientela svizzera.

 

Il quotidiano elvetico spiega così quello che succede: "Il cliente ticinese ordina il suo pasto al telefono o su internet e poi raggiunge il ponte sulla Tresa, dove ad attenderlo c'è un addetto alle consegne del locale... non sappiamo in che punto preciso della frontiera, cioè se è il cliente svizzero a entrare in territorio italiano o il fattorino italiano a entrare nel territorio elvetico, ma in ambedue i casi, secondo le norme attuali contro il Coronavirus in particolare quelle imposte da Roma, siamo di fronte a un'irregolarità".

 

Una situazione che però si gioca sul filo dei centimetri, quelli all'interno dei quali avviene lo scambio: "Se la consegna - scrive sempre il Corriere del Ticino - avviene proprio sulla linea di confine, senza che nessuno la oltrepassi in modo netto, la sanzione non è scontata. Tutto ciò presuppone il fatto di verificare da dove passi la linea di frontiera e quanto sia spessa».

 

Insomma, una "moviola" nel campo delle consegne a domicilio, che per molti ristoratori sono al momento l'unica fonte di guadagno. Secondo il quotidiano ticinese, infine, le guardie di confine avrebbero segnalato la questione alle autorità italiane "per loro presa a carico".

varesenoi.it