Attualità - 15 febbraio 2021, 09:00

In Ticino un inizio d’anno con fiocchi e brividi

Il mese di gennaio ha registrato un’anomalia negativa di -1,4 °C rispetto alla norma 1981-2010. Le precipitazioni hanno superato del 70% la norma 1981-2010, cadendo sotto forma di neve fino alle basse quote

Dopo dicembre 2020, anche gennaio 2021 ha registrato una temperatura media inferiore alla norma 1981-2010. Se in dicembre lo scarto negativo era solo dello 0,1 °C, in gennaio ha però raggiunto 1,4 °C. Le temperature – secondo l’Ufficio di statistica - sono risultate più fredde della norma soprattutto in montagna e nelle zone alpine, mentre nel Sottoceneri sono state in linea con la media di riferimento, o poco superiori.

Lugano, ad esempio, ha chiuso il mese con una deviazione di +0,2 °C [F. 2].Fra il 6 e il 12 gennaio le temperature hanno fatto registrare valori particolarmente bassi, seppur non da primato. Solamente a Piotta, dove le misure sono iniziate nel 1979, i -17,8 °C misurati l’11 gennaio [F. 1] costituiscono la sesta temperatura minima giornaliera più bassa per questa località, superiore di solo 1,4 °C al minimo assoluto di -19,2 °C registrato il 7 gennaio 1985.

A causa di frequenti condizioni di bassa pressione sull’Europa centrale, alternate a fasi più stabili di breve durata, sulle Alpi il mese di gennaio è risultato particolarmente dinamico. Si sono registrate precipitazioni un giorno ogni due, sovente nell’Alto Ticino, che hanno por-tato il quantitativo mensile a superare la norma 1981-2010 del 70% [F. 2]. Caratteristico di questo gennaio è sta-to anche l’arrivo di aria fredda, in gran parte di origine polare, subito prima di afflussi umidi da sud, una condizione che ha permesso alle precipitazioni di raggiungere le pianure e i fondivalle, spesso sotto forma di neve.

Tuttavia, mentre alle basse quote e in alta montagna i quantitativi di neve fresca non sono stati degni di nota, a quote medie la somma di neve fresca giornaliera è risultata più importante. Ad esempio ad Airolo (1.139 m s.l.m.), dove la serie storica è iniziata nel 1931, sono stati misurati 148 cm di neve fresca, a fronte di una media 1981-2010 di 85 cm. Questo valore è comunque ben distante dai massimi storici di gennaio per questa località: 288 cm nel 1951, 283 cm nel 1978 e 281 cm nel 1986.Il 27 gennaio una forte corrente nordoccidentale umida ha raggiunto le Alpi, trasportando le precipitazioni molto più a sud della cresta alpina principale.

Tutto il versante sudalpino è così stato interessato da alcune nevicate, una situazione meteorologica che accade molto raramente e che ricorda quanto successo fra il 21 e il 22 dicembre 1991. Anche allora si verificarono precipita-zioni portate da nord su tutto il sud del-le Alpi, ma con quantitativi decisamente maggiori: lungo le Alpi a 1.500 metri s.l.m. cadde più di un metro di neve, nel Ticino centrale si misurarono 60 mm di acqua con 12 cm di neve fresca misurati a Locarno-Monti, nelle regioni più meridionali meno di 10 mm.

Il 27 gennaio di quest’anno sono invece caduti 2 cm di neve a Lugano e a Scudellate (Valle di Muggio), 6 cm a Brissago, 9 cm a Locarno-Monti, 11 cm a Camedo e a Biasca, 15 cm a Mosogno e a Sonogno e 40 cm ad Airolo. Come conseguenza del tempo spesso perturbato, in Ticino il mese è terminato con un numero di ore di sole pari a circa l’80 % della norma 1981-2010, ma con importanti differenze regionali: nel Sottoceneri il soleggiamento è stato quasi in linea con la media di riferimento, lungo le Alpi è stato compreso fra il 60 e il 70%.

R.G.