E' sospettato di aver chiesto denaro ai clienti di locali a luci rosse ticinesi in cambio del silenzio sulle loro "frequentazioni notturne", italiano finisce nei guai. Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale, nell'ambito di un'indagine finalizzata a far luce su una serie di tentativi di estorsione ai danni di clienti di locali a luci rosse, hanno fermato e interrogato un 37enne cittadino italiano domiciliato nel Luganese.
L'inchiesta è nata a seguito di alcuni scritti in cui il destinatario veniva esortato a versare entro un lasso di tempo di pochi giorni una cifra variante tra i 500 e i 2.000 franchi in cambio del silenzio sulle sue frequentazioni notturne. Le missive contenevano in particolare una serie di istruzioni per procedere al pagamento di quanto richiesto in criptovalute.
L'articolata attività investigativa messa in atto dalla Polizia cantonale ha quindi permesso di risalire all'identità del sospetto autore. La principale ipotesi di reato a suo carico è quella di estorsione. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis.