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Attualità | 27 marzo 2021, 13:30

La pala d’altare di Callisto Piazza da Lodi torna a casa sua, a Lugano (Foto)

Raffigura l’Assunzione e incoronazione della Vergine, che originariamente ornava l’altare maggiore della chiesa di S. Maria degli Angeli

La pala d’altare di Callisto Piazza da Lodi torna a casa sua, a Lugano (Foto)

La grande tavola dipinta – che misura 2,6 metri in altezza – è stata trasportata da Londra, dove è stata acquistata all’asta da Sotheby’s ed è stata accolta con grande soddisfazione dai presenti. Infatti, l’acquisto di questa preziosa opera d’arte legata alla storia della Chiesa di S. Maria degli Angeli a Lugano è stato fortemente voluto dal DT, dalla Diocesi e dalla Città per arricchire il patrimonio culturale del Cantone e della città medesima.  

Il dipinto è in buono stato di conservazione e mostra la bellezza della composizione, commissionata nel 1548 da Battista Rusca da Lugano. In quest’opera il pittore fonde l’iconografia dell’Assunzione e quella dell’Incoronazione disponendo nel registro superiore la Vergine assunta in Cielo e incoronata dal Figlio Gesù, sovrastati dalla colomba dello Spirito Santo e attorniati da una schiera di angeli musicanti; nel registro inferiore gli apostoli stupiti si agitano nell’osservare il sepolcro vuoto. La luce proveniente dall’alto rischiara la scena su uno sfondo plumbeo.

Callisto Piazza, documentato dal 1523 al 1561 e già morto nel 1562, crebbe in una famiglia di artisti e su formò nella bottega del padre. Di una generazione più giovane rispetto a Bernardino Luini, fu un esponente del periodo manierista; incontrò il successo a Milano a partire almeno dal 1534 in vari cantieri, fra cui il Castello Sforzesco. La pala d’altare si situa nel periodo maturo della sua carriera e rappresenta la chiusura ideale della fase decorativa della Chiesa di S. Maria degli Angeli dopo lo stupendo affresco del Tramezzo del Luini negli anni Venti del Cinquecento.

A poco meno di cento anni dall’ultimo restauro condotto nella chiesa da Edoardo Berta tra il 1924 e il 1930, l’Ufficio dei beni culturali, in collaborazione con la Sezione della logistica, sta avviando le pratiche per procedere a un nuovo restauro dell’interno, indicativamente previsto, con l’allestimento dei primi studi preliminari, a partire dal 2021. Al termine dei lavori il dipinto sarà ricollocato nella chiesa.

R.G.

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