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Eventi | 31 marzo 2021, 13:00

A Lugano “Sonnenstube” torna in spazi insoliti con mostre dedicate alle nuove leve della scena artistica

“Melme”, la nuova esposizione collettiva d'arte contemporanea avrà luogo nella suggestiva Torretta Enderlin, nel cuore del Parco Tassino, dal 2 aprile al 5 maggio 2021

A Lugano “Sonnenstube” torna in spazi insoliti con mostre dedicate alle nuove leve della scena artistica

“Melme”, la nuova esposizione collettiva d'arte contemporanea proposta da Sonnenstube Offspace avrà luogo nella suggestiva Torretta Enderlin, nel cuore del Parco Tassino, dal 2 aprile al 5 maggio 2021.

Dopo la proficua esperienza dell'anno scorso, la Città di Lugano rinnova il suo sostegno alle attività curatoriali di Sonnenstube, concedendo nuovamente alcuni spazi inutilizzati dellaCittà (dépendance di Villa Florida e Torretta Enderlin) che, grazie a questa collaborazione, anche nel 2021 diventeranno luoghi d'esposizione per l'arte contemporanea.

Malgrado il difficile contesto del 2020, Sonnenstube ha saputo portare a Lugano quattro mostre di giovani artisti emergenti in quattro mesi, sempre con un altissimo livello di professionalità e qualità.

Il ricco programma elaborato per il 2021 porta il titolo di ‘“40'000km/h: Fuga Dalla Terra” ed è composto da otto appuntamenti di cui sei a Lugano.

Il colpo d'inizio alle iniziative del 2021 è già stato dato con la doppia personale, a cura di Gabriel Sòckli, dal titolo “Planet Caravan”. L'istallazione presenta i lavori di Marta Ravasi e Nicola Tirabasso in una roulotte Tabbert degli anni ‘70 stazionata all'area camper del Tassino (visitabile su appuntamento fino al 31 marzo 2021).

Il secondo appuntamento con Sonnenstube è a cura di Giacomo Galletti e s'intitola “Melme”.

La mostra metterà a confronto, negli spazi della Torretta Enderlin, dal 2 aprile al 5 maggio 2021, le opere degli artisti Sophie Conus (Ginevra), Diego Gualandris (Roma) e Maya Hottarek (Bienne).

Sonnestube, con le sue esposizioni, vuole fare incontrare realtà linguistiche, geografiche e culturali diverse e si pone come mezzo per mettere in relazione pratiche artistiche differenti, in questo caso la ceramica, l'installazione e la pittura ad olio. Nonostante i media utilizzati siano differenti, le opere realizzate per l'occasione dai tre artisti dialogano fra loro creando una linea narrativa che si situa fra gli immaginari della fantascienza e dell'horror.

I dipinti di Gualandris si compongono di immagini stratificate che rimandano sia alle osservazioni spaziali sia al microscopico, le sculture di Hottarek sembrano espressioni di artigianato popolare di una cultura sconosciuta e le installazioni di Conus in tessuto ricordano textures organiche.

In un periodo ancora di grande incertezza per il mondo culturale siamo lieti di dare il nostro appoggio a iniziative che portano la cultura anche al di fuori delle istituzioni, più vicino al cittadino e in luoghi insoliti della Città, da riscoprire” ha dichiarato il municipale Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura sport ed eventi.

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