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Attualità | 24 aprile 2021, 09:00

La Svizzera al voto il 13 giugno sulle emissioni di CO2

Consiglio federale e Parlamento hanno approvato una legge per contrastare il fenomeno, senza penalizzare – dicono - la popolazione e le aziende. Gli oppositori: colpirebbe economicamente il ceto medio e le PMI con nuove tasse e nuove esigenze

Immagine di repertorio

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Le emissioni di gas a effetto serra – in particolare il CO2 – causano cambiamenti climatici dannosi per l’uomo e per l’ambiente. Periodi di canicola, siccità, inondazioni e frane sono solo alcune delle conseguenze negative che colpiscono particolarmente la Svizzera. Per contrastarli, Consiglio federale e Parlamento hanno elaborato una strategia volta a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 contenuta nella Legge CO2.

Contro questa Legge è opposto un referendum che si celebrerà il 13 giugno prossimo: secondo i comitati referendari la legge sarebbe costosa e inutile (le emissioni di CO2 svizzere sono solo un’infima parte delle emissioni mondiali), oltre a colpire economicamente il ceto medio e le PMI con nuove tasse e nuove esigenze.

Consiglio federale e Parlamento sono per contro convinti della strategia scelta in grado di limitare i cambiamenti climatici e gli effetti dannosi che ne conseguono, senza penalizzare la popolazione e le aziende. Questo grazie a incentivi finanziari o rimborsi per chi – sia privati sia imprese - genera meno CO2; grazie a investimenti nella protezione del clima e nel progresso tecnico con vantaggi per tutti (ad esempio vi sarebbe una maggior disponibilità di veicoli a minor consumo di benzina e diesel). Con la nuova legge, oltre a proteggere il clima, dicono Consiglio federale e Parlamento, si creerebbero nuovi impieghi e nuove commesse per le PMI. E si ridurrebbe la dipendenza da aziende petrolifere estere.

Se la nuova legge CO2 venisse respinta – “minacciano” Consiglio federale e Parlamento -, la Svizzera dovrebbe certamente dire addio al suo obiettivo di dimezzare, rispetto al 1990, entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra (Accordo di Parigi).

<article class="clearfix">La domanda che figura sulla scheda sarà “Volete accettare la legge federale del 25 settembre 2020 sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (Legge sul CO2)?”.</article>

Il Consiglio federale e del Parlamento invitano a votare SI

<figure style="max-width:180px" class="pull-left">Periodi di canicola, siccità, frane: senza contro misure più efficaci, i cambiamenti climatici causeranno danni ingenti e costi elevati. Molti Stati si sono perciò attivati e lo stesso deve fare la Svizzera. La legge intensifica la protezione del clima, genera commesse per le PMI, crea posti di lavoro ed è socialmente sostenibile.

I comitati referendari invitano a votare NO

<figure style="max-width:180px" class="pull-left">Secondo il “Comitato economico NO alla legge sul CO2” la legge è costosa e di nessuna utilità per il clima. Inoltre è iniqua perché colpisce soprattutto le fasce di reddito medio-basse. Per il comitato “Per un’ecologia sociale” la legge consolida le strutture climaticide. </figure></figure>

W.A.

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