Eventi - 30 aprile 2021, 09:00

Dopo la pausa forzata dello scorso anno, a Bellinzona si torna in piazza a manifestare in occasione del 1° maggio

L’iniziativa è dell’MPS che ha deciso di promuovere una manifestazione che si terrà a Bellinzona, alle ore 15, in Piazza del Sole

La recente assemblea cantonale dell’MPS ha deciso di promuovere una manifestazione che si terrà a Bellinzona, il 1° maggio alle ore 15, in Piazza del Sole.

Naturalmente tutte le misure di protezione e di distanziamento sociale verranno osservate: ma il Movimento pensa che oggi sia necessario tornare a manifestare nella giornata dedicata alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, dopo un anno nel quale il lavoro di tutte e di tutti è cambiato radicalmente e in peggio.

Invitiamo tutte e tutti - dicono gli organizzatori - a partecipare a questa manifestazione per ribadire il nostro sostegno, prima di tutto, a coloro che in questo anno sono stati in prima linea nel garantire la continuità della società in diversi settori, da quello sanitario a quello del commercio, da quello dei trasporti a quello dei servizi di prima necessità a quello dell’educazione e della scuola, spesso in condizioni difficili e mettendo quotidianamente in pericolo la propria sicurezza. 

Invitiamo tutti e tutte a sostenere soprattutto le donne lavoratrici in casa e fuori casa. Mai come quest’anno è stato evidente il ruolo fondamentale del lavoro delle donne, i settori definiti essenziali sono settori a manodopera prettamente femminile nei quali già prima della pandemia le condizioni di impiego erano particolarmente precarie, i salari decisamente troppo bassi e l’organizzazione del lavoro molto intensa. Tutti elementi che sono ulteriormente peggiorati in questo ultimo anno.

La pandemia ha inoltre reso visibile il lavoro domestico e di cure svolto quotidianamente dalle donne che in questo anno “terribile” è aumentato e si è svolto spesso in condizioni ancora più complesse. Un lavoro essenziale per far funzionare il sistema economico, ma che non viene riconosciuto, valorizzato e tanto meno socializzato.

Invitiamo tutti e tutte a sostenere quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno dovuto reinventare la loro vita privata e quella professionale con il telelavoro. Un sistema che certamente permette di proteggere dal rischio di contagio, ma che allo stesso tempo espone a rischi di super lavoro (non esiste più nessun confine tra lavoro e non lavoro) e dell’isolamento.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare a questa manifestazione per ribadire il nostro sostegno a chi un lavoro non lo ha più, proprio a causa delle conseguenze economiche e sociali della pandemia che non ha fatto altro che accelerare e precipitare una crisi capitalistica che mostrava già più di un anno fa pesanti indizi.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare a questa manifestazione – dicono gli organizzatori - per ribadire le nostre richieste di un ampio intervento economico e sociale fondato su diritto ad un reddito di pandemia che permetta a tutte e tutti di rispondere alle urgenze della vita quotidiana. 

La crisi pandemica, la lentezza dei vaccini, la crisi stessa del sistema sanitario hanno mostrato la necessità di un ordine economico e sociale diverso e alternativo a quello del capitale, fondato sullo sfruttamento e sul profitto di pochi alle spalle della miseria di molti. Come dimenticare, ed è notizia di questi ultimi giorni, che il 2020, anno di dolore, di sofferenza, di difficoltà economiche e sociali per la stragrande maggioranza della popolazione in tutto il mondo, è stato un anno record per i miliardari che hanno visto la propria famiglia aumentare di un terzo? Come non indignarsi constatando che, ad esempio, negli Stati Uniti i 400 maggiori patrimoni controllano il 18% del Pil contro il 9% del 2010?

La pandemia, l’anno appena trascorso, hanno contribuito ad accelerare le disuguaglianze, lo sfruttamento e l’ingiustizia nel mondo. Che il Primo Maggio torni a diventare una giornata di lotta contro le ingiustizie del capitalismo, torni a mettere al centro i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici dei disoccupati e delle disoccupate e le prospettive di un mondo diverso dal capitalismo reale”.

R.G.