Attualità - 27 ottobre 2023, 19:10

''Dal Governo una nuova stangata: la tassa sulla sanità per i frontalieri''

Il senatore Enrico Borghi: ''Sarà applicata ai lavoratori che, secondo il nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera, pagano le imposte sul reddito solo in Svizzera''

‘’Arriva la stangata sui frontalieri, che ora possono ringraziare il governo di destra per questo regalo, arrivato senza nemmeno consultare le parti sociali’’. Lo dice Enrico Borghi, parlamentare di Italia Viva.

Borghi sostiene che ‘’dalla bozza della legge di bilancio è spuntata, infatti, la tassa sulla sanità, che sarà applicata ai vecchi frontalieri, cioè a quei lavoratori che, secondo il nuovo Accordo fiscale tra Italia e Svizzera, pagano le imposte sul reddito solo in Svizzera. Un prelievo compreso tra il 3 e il 6% del reddito netto annuo, a seconda della regione di provenienza. E questo nonostante le rassicurazioni arrivate alla ratifica dell'accordo fiscale. Una scelta incomprensibile, che smentisce tutte le promesse della destra fatte in campagna elettorale e che rischia di dare un motivo in più ai nostri lavoratori, in particolare quelli della sanità, di trasferirsi in Svizzera, penalizzando ingiustamente un comparto importante. Non si possono cambiare le condizioni fiscali dopo una ratifica di accordo: il governo lo sta facendo, e ora i frontalieri che hanno votato Lega e Meloni hanno motivo per ricredersi’’.

Un problema evidenziato anche da Octs (Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese), il sindacato svizzero che in una nota rimarca come ‘’ la bozza della nuova manovra finanziaria varata dal Governo è un fulmine a ciel sereno poiché  all’articolo 50 è spuntata fuori una nuova tassa sulla sanità che verrà applicata ai “vecchi frontalieri”, a quei lavoratori che rientrano nell’articolo 9 del nuovo Accordo fiscale tra Italia e Svizzera e che pertanto continueranno a pagare le imposte sul reddito solo in quest’ultimo Stato’’.

‘’In sostanza a partire dal 2024 i “vecchi frontalieri” dovranno contribuire al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale tramite un’imposta annuale che varierà tra il 3% e il 6% del proprio reddito netto annuo. L’aliquota esatta verrà decisa dalle singole Regioni. Potranno quindi esserci delle differenze tra chi vive in Piemonte e chi vive in Lombardia», spiega l’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese.

Renato Balducci