Sport - 11 aprile 2025, 18:30

Basket. Lugano Tigers, coach Montini traccia il bilancio: "Stagione tribolata ma positiva"

Intervista al tecnico dei ticinesi, in vista dell'ultima sfida contro il Geneva Lions

Il Lugano Tigers

"Stagione tribolata ma positiva". Il Lugano Tigers chiude la propria stagione agonisti, nel campionato di Swiss Basketball League, in casa contro il Geneva Lions. Una stagione che ha visto la compagine ticinese al nono posto della classifica con qualche difficoltà ma allo stesso tempo giovani interessanti sfornati per il futuro.

Ad analizzare la stagione dei Tiger è coach Valter Montini.

Come giudica la stagione dei Tigers in generale? "Stagione tribolata ma positiva, molto positiva se guardiamo alla qualità dell'organico all'età media dei giocatori bassissima. Siamo una squadra under 20 con gli stranieri e un solo senior svizzero, al fatto che i nostri 7 giocatori top dell'anno scorso sono spariti, che i migliori giovani sono stati saccheggiati dalle squadre di vertice, e perció abbiamo dovuto praticamente ripartire da capo, senza un nucleo solido pre-esistente su cui ancorare le nostre dinamiche tecniche e raccogliere i frutti del nostro lavoro. Basterebbe ricordare un dato importante, e cioè che non abbiamo nessun giocatore della squadra presente due stagioni fa. Poi svariati motivi, e forse in molti non ne sono a conoscenza, abbiamo avuto solo all'inizio dell'anno il roster completo (uno straniero Maring è stato mandato via a Natale e non rimpiazzato, infortuni ripetuti per Jurkovitz che era l’unico esperto svizzero, Hopkins top score straniero mandato a casa dopo espulsione e squalifica per 3 turni. Partite perse per squalifiche da Sassella il nostro giovane più in evidenza, Corda partito militare, il nostro veterano Ballard, sempre performante in partita, condizionato a saltare la metà degli allenamenti per gli acciacchi dovuti al logorio della sua lunghissima carriera".

Secondo Lei potevate fare qualcosa in più? "Onestamente, credo di no. La nostra squadra é la squadra under 20 giovanile che ha partecipato alla serie B nazionale dove è arrivata 14esima, quindi con un roster di questa valore, con il lungo infortunio di Jurkovitz e concedendo agli avversari 1-2-3 americani in meno, Corda partito per militare, e a turno Sassella e Donnelly, risulta difficile pensare a risultati più eclatanti. Forse avremmo potuto vincere una o due partite in più, ma la mancanza di rotazioni dalla panchina al livello degli avversari, e il gioco troppo individualista in cui cadeva il nostro top scorer, ci hanno tolto qualche soddisfazione. Ma in molti, anche avversari, ci hanno detto che con 3 stranieri presenti tutta la stagione e qualche senior svizzero in più potevamo giocarci un posto in classifica molto più in alto".

Cosa è mancato? "Se vogliamo condensare in un solo concetto, per me molto antipatico, ma purtroppo determinante, allora diciamo il budget. E’ evidente la sperequazione finanziaria verso anche solo club di metà classifica, che avevano dei budget quasi 3 volte superiori al nostro, come si poteva competere alla pari? Abbiamo finito la stagione con 1 solo straniero, é un lusso che nemmeno Friburgo o Ginevra possono permettersi, figuriamoci noi. Se invece andiamo a pesare cosa è mancato alla squadra dal punto di vista tecnico-tattico, allora sul piatto della bilancia il peso negativo è quello della mancanza di esperienza, e di una base di lavoro pianificata e costruita su molte stagioni, e con tanti giocatori fissi in organico".

Donnelly è tra i prospetti più interessanti: punterete su di lui anche le prossime stagioni? "Donnelly ma non solo lui. Anche Sassella, Picco, Corda e Montanari hanno fatto vedere grandi prestazioni. Hanno utilizzato bene l’opportunità di avere minuti importanti in campo, cosa che non accade sempre in altri club di alto rango dove si marcisce spesso in panchina. Sono molto contento di loro, ma ho già più volte ripetuto, che hanno bisogno ancora di molto lavoro tecnico e fisico, per diventare giocatori di un livello di eccellenza. Certamente punteremo su di loro, anche se le dinamiche sportive per dei giovani come loro in Ticino in particolare, si scontrano realisticamente col mondo dell’università e del lavoro, e non sempre permettono di continuare l’idillio tra le parti".

Se rimarrà a Lugano, quale obiettivo vi prefisserete per il prossimo campionato? "Il campionato per noi termina questo sabato e sarebbe ucronia pura fantasticare adesso sui nostri scenari futuri, senza assetti concreti e definiti. Io ho ancora un contratto con Lugano e spero, immaginando la grande passione del presidente Cedraschi uscito molto carico da una lunga degenza che gli permetta di allacciare delle partnership importanti con i grandi personaggi della politica e dell’economia Ticinese. Collaborazioni con le quali dare un senso competitivo alla squadra di LNA in previsione della conclusione dei lavori del nuovo polo sportivo e riportare ai fasti gloriosi di qualche anno fa la pallacanestro Luganese".

R.A.