Eventi - 05 dicembre 2020, 10:00

A Bellinzona si apre oggi, sabato 5, “Storie di fotografia”

Il Ticino, i Ticinesi e i loro fotografi nella collezione fotografica dell’Archivio di Stato 1855-1930

A Bellinzona si apre oggi, sabato 5, “Storie di fotografia”

La mostra – che si tiene nella Sala Arsenale Castelgrande di Bellinzona prende le mosse dalla Fototeca dell’Archivio di Stato, una collezione di oltre un migliaio di fotografie a soggetto ticinese strutturatasi nel corso dei decenni a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Il suo valore storico ha fatto sì che, nel 2017-2018, il corpus sia stato oggetto di un progetto di conservazione e catalogazione sostenuto da Memoriav, l’associazione per la tutela del patrimonio audiovisivo svizzero.

L’esposizione, nel suo sottotitolo, rende esplicitamente omaggio a Il Ticino e i suoi fotografi, la mostra curata dalla Fondazione svizzera per la fotografia tenutasi a Lugano tra il 1987 ed il 1988, che ha rappresentato un momento cruciale nella presa di coscienza del valore storico della fotografia ticinese. Di fatto, Il Ticino e i suoi fotografi ha contribuito a dare il là ad una moltitudine di operazioni che, benché slegate tra loro e tra loro diverse per tempi, risorse e ampiezza, hanno consentito di mettere in luce figure e documenti della storia della fotografia nel Ticino.

Proprio in questa linea si situa la presente mostra che, attraverso una selezione di circa centocinquanta fotografie originali accostate a una scelta di documenti e oggetti significativi, si prefigge di mettere in evidenza la ricchezza, la varietà dei contenuti e il potenziale informativo della Fototeca dell’Archivio di Stato. Parallelamente, essa si propone di raccontare delle storie, quelle che ciascuno di noi può leggere o immaginare in un ritratto o in un panorama, quelle che ci raccontano alcuni accostamenti o raggruppamenti, o ancora quelle che si sovrappongono con la storia scritta del nostro Cantone o che nascendo dal timbro di un fotografo ci portano a considerare il mondo della fotografia ticinese più in generale.

La selezione delle fotografie in mostra si è sviluppata attorno a due concetti intesi nel loro senso più ampio e articolato: i Ticinesi e il Ticino. Per quanto concerne i Ticinesi, la scelta è stata dettata dalla volontà di suscitare una riflessione sulla presentazione e sull’autorappresentazione dei nostri avi, e al tempo stesso, su quegli elementi che, ripresi e diffusi dalla fotografia, hanno contribuito a modellare l’identità del Ticinese. Non dissimilmente, volendo illustrare il nostro Cantone, si è fatto ricorso a quei soggetti che incarnano la transizione del Ticino verso la modernità, come i cantieri per la realizzazione di opere di interesse pubblico, che la fotografia era chiamata a immortalare e celebrare. Nel contempo, il nostro Cantone è anche un luogo sospeso tra realtà e immaginario, tra un Cantone che vive e che si trasforma ed un Cantone ad uso e consumo del turista. Le rappresentazioni visive di questo fenomeno, dirette e indirette, sono multiformi e si prestano a innumerevoli interpretazioni.

Infine, l’esposizione comprende un elenco aggiornato dei fotografi che hanno operato in modo professionale nel Ticino tra il 1850 ed il 1930.

“Storie di fotografia” è dunque sì un’esposizione votata alla valorizzazione della collezione fotografica dell’Archivio di Stato, ma al tempo stesso l’occasione per aggiungere alcuni tasselli alle conoscenze che abbiamo della storia, o delle storie, della fotografia ticinese.

La Mostra è aperta sino al 7 marzo 2021 tutti i giorni dalle 10.30 alle 16 (tranne il 25 dicembre).

R.G.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU