Prosegue il progetto di riforma istituzionale «Ticino 2020». Il Dipartimento delle istituzioni informa che nelle scorse settimane si è concluso il primo ciclo di seminari, durante i quali sono state analizzate le proposte di ripartizione dei compiti e i nuovi flussi finanziari. Le discussioni sui settori "anziani", "scuole comunali" e "trasporto pubblico" entreranno nel vivo all’inizio del prossimo anno. Il termine per la consegna dello studio di fattibilità rimane per ora fissato al 18 aprile 2021.
Nel mese di settembre ha preso avvio la seconda fase della riforma ed è quindi stato organizzato un primo ciclo di incontri con l’obiettivo di verificare la fattibilità della proposta di ripartizione dei compiti e dei flussi tra Cantone e Comuni.
I gruppi di lavoro, coordinati dalla Sezione degli enti locali, stanno rispettando il proprio programma di sedute, proseguite in questi ultimi mesi con la formula della videoconferenza. In particolare si sono conclusi i lavori dei settori “assicurazioni sociali”, “promozione delle politiche famigliari», «assistenza sociale” “centrale di allarme del servizio autoambulanze» e “sportelli per l’erogazione delle prestazioni sociali”.
Le proposte emerse a livello tecnico sono state condivise e verificate con il Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Raffaele De Rosa e con alcuni Sindaci o Municipali in rappresentanza dei Comuni, i quali hanno preavvisato positivamente i risultati raccolti.
Nei primi mesi del 2021 si svolgeranno i seminari per approfondire le condizioni di fattibilità dei settori «anziani», «scuole comunali» e «trasporto pubblico».
Le soluzioni identificate confluiranno nel rapporto conclusivo che sarà consegnato al Consiglio di Stato la prossima primavera così che sia possibile – dopo un’ultima fase di consultazione – sottoporre la riforma al voto del Gran Consiglio nell’autunno del prossimo anno, come da programma stabilito.
La riforma Cantone e Comuni è un progetto al passo con i tempi che vuole riordinare e ridefinire i rapporti fra Comuni e Cantone. Questo si rende necessario perché negli ultimi decenni abbiamo assistito a una centralizzazione dei compiti a scapito dell’autonomia comunale, sia dal punto di vista decisionale sia finanziario. Esigenze sociali sempre più complesse e il moltiplicarsi delle leggi hanno aggrovigliato i rapporti fra i due livelli istituzionali, determinando una perdita di efficacia ed efficienza delle politiche pubbliche di Comuni e Cantone.
La riforma intende dunque ripristinare un sistema istituzionale performante, lineare e trasparente, che rafforzi la capacità di azione soprattutto a livello locale, in nome di un principio molto importante: quello della prossimità fra il Cittadino e le autorità. La salute del federalismo passa proprio dal rispetto del principio di sussidiarietà e da tre livelli istituzionali – comunale, cantonale, federale – tonici e intraprendenti. Quindi protagonisti.
Si tratta di uno dei cantieri più importanti degli ultimi e dei prossimi anni, forte del sostegno del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio e condotto, insieme, da rappresentanti comunali e cantonali.
La riforma non mira a semplici correttivi. Partendo da una nuova geografia comunale disegnata dal Piano cantonale delle aggregazioni, s’intende revisionare strutturalmente i compiti e i flussi esistenti, che implicheranno a loro volta la riconfigurazione del sistema perequativo – perno della storica solidarietà fra i Comuni stessi – e la riorganizzazione dell'amministrazione cantonale e comunale.
Una riforma che mira a migliorare lo Stato e servire meglio il Cittadino.
Obiettivi economici:
- Minor costo dei servizi dissociando le responsabilità fra Comuni e Cantone
- Meno oneri non direttamente influenzabili dai Comuni
- Maggiore efficacia e trasparenza nella perequazione finanziaria
- Maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse dei Cittadini
Obiettivi di gestione:
- Meno doppioni amministrativi
- Maggior margine di manovra per chi finanzia la prestazione
- Più chiarezza nei rapporti Comuni-Cantone
- Maggiore trasparenza e controllo da parte dei Cittadini
Obiettivi politici:
- Minore centralizzazione dei compiti
- Più autonomia ai Comuni
- Più competenze per i Comuni
- Più servizi di qualità a costi contenuti
- Maggiore prossimità fra Cittadino e autorità