Avventura non certo gratificante per una cittadina elvetica domiciliata in Giordania cui è stato somministrato il preparato di AstraZeneca che si è vista rifiutare dall’Ufficio federale della sanità pubblica il certificato poiché il siero anglo-svedese (che viene usato in ben 181 Paesi!!!) non è stato omologato dalle autorità sanitarie elvetiche.
Lo stesso provvedimento, v’è da credere, verrà preso nei confronti di tutti quei cittadini residenti in Italia, ma non solo, che – non certo per scelta loro, si sono visti inoculare la doppia dose del vaccino in questione.
Al momento, Swissmedic, l'autorità svizzera competente in materia, ha autorizzato solo i vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson, ragion per la quale chi vuole entrare in Svizzera o partecipare a un grande evento può doversi sottoporre a un test anche nel caso in cui sia già stato vaccinato contro il Covid-19.
L'Ufficio federale della sanità spiega che il rilascio del certificato da parte della Svizzera nel caso di una vaccinazione all'estero è possibile solo se il preparato inoculato è autorizzato nella Confederazione e l'immunizzazione è completa.
Indirettamente, però, vengono accettate anche immunizzazioni con vaccini non omologati in Svizzera, laddove gli interessati sono in grado di esibire un certificato di un paese dell'Unione europea (UE) o dell'Associazione europea di libero scambio (AELS). Dal 9 luglio, infatti, l'UE riconosce ufficialmente l'attestato elvetico e la Svizzera quelli dei membri dell'UE/AELS.