Attualità - 04 febbraio 2022, 08:00

Visita del Presidente del Gran Consiglio nei luoghi dell’incendio sul Monte Gambarogno

Per sincerarsi della situazione e ringraziare gli attori del pronto intervento - Polizia cantonale, Corpi pompieri di Bellinzona e del Gambarogno, Esercito, Guardie forestali, tecnici e Autorità comunali -impegnati da diversi giorni nelle operazioni di spegnimento dell’incendio

Nicola Pini

Nicola Pini

Il Presidente del Gran Consiglio Nicola Pini, accompagnato dal Vicesindaco di Gambarogno Michele Sussigan e dal Municipale Tiziano Rossi, si è recato nei pressi dell’Alpe di Neggia per sincerarsi della situazione e ringraziare gli attori del pronto intervento (Polizia cantonale, Corpi pompieri di Bellinzona e del Gambarogno, Esercito, Guardie forestali, tecnici e Autorità comunali) impegnati da diversi giorni nelle operazioni di spegnimento dell’incendio.

Come si ricorderà il rogo aveva portato al fermo di due giovani, un 26enne e un 28enne, entrambi cittadini svizzeri residenti oltre San Gottardo. 

In base agli approfondimenti coordinati dalla Polizia cantonale e svolti in collaborazione con la Polizia del Canton Svitto, all'origine del rogo che sta tutt'ora impegnando i pompieri vi sarebbe infatti un fuoco acceso durante un bivacco notturno nella zona dell'alpe di Neggia che i due ritenevano di aver spento completamente prima di coricarsi.

“Tutto il Ticino è con voi e con la popolazione di Indemini. Forza e soprattutto grazie per quanto state facendo con professionalità, competenza e spirito di servizio. Tante persone vi guardano, tifano per voi, provano stima e gratitudine per il vostro impegno", così si è rivolto il Presidente del Gran Consiglio ai presenti alla riunione operativa presso lo Stato maggiore degli enti di primo intervento (SMEPI).

Il Presidente si è quindi recato in sopralluogo nei pressi di Indemini, il cui abitato è situato poco lontano dal rogo - ancora sotto stretta osservazione - che ha causato, negli scorsi giorni, l’evacuazione di una quarantina di abitanti del nucleo e delle frazioni circostanti di Ri, Pezze e Boè.

A loro un particolare pensiero di vicinanza e solidarietà, con l’augurio che possano presto tornare, in tutta sicurezza e serenità, nelle loro case.

W.A.

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