Attualità - 19 gennaio 2023, 14:41

Accordo fiscale frontalieri: primo ok del Senato

E' stato approvato un ordine del giorno, a firma dei senatori Alfieri e Borghi, che impegna il governo ad innalzare l’indennità di disoccupazione per chi perde il posto di lavoro

“Finalmente, dopo due anni di lavoro, oggi al senato in commissione congiunta esteri e finanze abbiamo dato via libera al testo di ratifica dell’accordo fiscale italia-svizzera. A breve l’approvazione in aula.” Lo annuncia senatore ossolano del PD Enrico Borghi, membro della commissione Esteri e difesa che oggi ha votato il testo del provvedimento all’unanimità.

Il documento aggiorna, dopo quasi 50 anni, gli accordi tra lo stato italiano e la confederazione elvetica sul fondamentale tema del lavoro frontaliero e costituisce un nuovo quadro normativo di riferimento che salvaguarda l’economia di frontiera. Infatti, il testo approvato oggi tutela i comuni che potranno continuare ad erogare i servizi per i propri cittadini grazie al sistema dei ristorni che rimane garantito e alla creazione di un fondo specifico per progetti infrastrutturali e socio economici destinati ai territori di confine. Inoltre l’accordo consente a chi oggi è un lavoratore frontaliere di mantenere l’attuale regime fiscale fino al raggiungimento della pensione. I nuovi frontalieri invece, grazie all’introduzione dell’innalzamento della franchigia, avranno di fatto uno sconto fiscale rispetto al passato. Oggi inoltre è stato approvato un ordine del giorno a firma dei senatori Alfieri e Borghi che impegna il governo ad innalzare l’indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri che perdono il posto di lavoro. Per l’aula verrà depositato l’ordine del giorno sugli assegni familiari e sui comuni contermini.

“E’ un grande risultato – continua il senatore Enrico Borghi– che ci rende estremamente soddisfatti. Il testo approvato oggi è frutto di un lungo percorso di ascolto, confronto e concertazione con le forze sociali e i comuni di frontiera. Ora ci impegneremo per la rapida conversione della legge in aula”.

Redazione