Attualità - 21 marzo 2024, 10:30

Un nuovo progetto per la conservazione dei giardini storici delle Isole Borromee

L'architetto, paesaggista e storico Filippo Pizzoni ha intrapreso un nuovo indirizzo nella cura e manutenzione dei tesori delle isole e di Parco Pallavicino

Un nuovo progetto per la conservazione dei giardini storici delle Isole Borromee

In Italia pochissimi giardini storici sono stati fino ad oggi sottoposti a un progetto di cura e manutenzione continuativo così duraturo e sotto la permanenza di una stessa proprietà, come quelli delle Isole Borromee. Il loro assetto attuale rispecchia perfettamente l’epoca a cui risalgono: l’Isola Bella custodisce un impianto squisitamente barocco, dove prevale l’aspetto teatrale; l’Isola Madre ospita un giardino paesaggistico e tipicamente ottocentesco, in cui emerge chiaramente l’anima botanica per la notevole presenza di specie rare ed esotiche legata allo spiccato spirito di collezionismo dei suoi proprietari.

Dal momento che i giardini storici, sia per il loro valore culturale sia per gli aspetti organizzativi, a pieno titolo possono essere accostati alla realtà dei siti museali, ecco che la figura del curatore del giardino storico assume un ruolo essenziale e strategico per la loro conservazione futura. Da qui l’esigenza di affidare all’architetto, paesaggista e storico del giardino Filippo Pizzoni la responsabilità della curatela dei giardini nelle destinazioni sul Lago Maggiore: oltre alle Isole Borromee e il Parco Pallavicino.

Tra le linee guida individuate dal curatore, una delle principali è la necessità di un equilibrio tra la scelta delle specie botaniche e dei loro colori e la storia dell'architettura, dell'arte, dei giardini. L’obiettivo è ottenere un risultato estetico in linea con l’architettura antica, senza rinunciare alle fioriture e arricchendo la collezione botanica dell’Isola Bella di varietà rare e particolari, in accordo con la storicità del luogo. Inoltre, è importante esaltare il carattere di spettacolarità proprio del giardino dell’Isola Bella, creando una serie di sequenze che giochino in crescendo sui colori e con accostamenti a nuance. Lo si può fare ad esempio con le specie antiche di rose a fioritura continua, sia per la terrazza del Teatro Massimo sia per il Giardino d’Amore, con rose rampicanti e a cespuglio scelte tra le varietà di rose Tè o Polyantha create nell’Ottocento e abbinate ad altre più moderne.

Sull’Isola Madre, la visione dell’architetto Pizzoni ha tra gli aspetti centrali lo sviluppo di un gruppo di piante non ancora molto presenti nella collezione botanica: già da questa stagione si sperimenterà in alcune aiuole la coltivazione di erbacee perenni, in grado di offrire varietà, rarità e rispondenza al gusto contemporaneo. Un vero e proprio cambio di rotta che potrà regalare ai visitatori non solo una maggior diversificazione delle fioriture e dei colori ma anche foglie, portamento e infiorescenze meno comuni, decisamente inconsuete e botanicamente molto interessanti. Non ultimo, le erbacee perenni si adattano meglio anche alle condizioni dovute al cambiamento climatico, come la maggiore siccità e la necessità di risparmiare risorse idriche.

In futuro, il giardino dell’Isola Madre - con le sue collezioni rare più preziose, dai glicini agli agrumi, dalle camelie ai coleus - sarà interessato inoltre da un incremento di arbusti da fiore estivi, come le ortensie nelle molteplici varietà esistenti; di graminacee ornamentali e di erbacee perenni di grandi dimensioni - ad esempio nell’area del Prato dei Gynerium - con un arricchimento sia dell’aspetto scientifico sia di quello ornamentale.

In conclusione, riguardo ai piani a lungo termine per la gestione dei giardini, il principio su cui si fonderà il nuovo indirizzo sarà quello, all’Isola Bella, della simmetria che la composizione e il gusto dell’epoca richiedeva e che ancora oggi è un ideale da rispettare e, all'Isola Madre, proseguire nell'ottica del collezionismo botanico e arricchire la varietà di specie coltivate. Nella realtà ciò si realizza attraverso la programmazione di interventi volti a mantenere il più possibile l’impianto originario, prevedendo la crescita delle diverse specie, monitorandone lo stato di salute, curando o sostituendo a seconda dei casi le piante presenti così da conservare e tramandare nel tempo l’immagine del giardino con il suo valore storico e culturale.

Comunicato Stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

SU