Ultim'ora - 31 dicembre 2025, 16:06

Madre e figlia morte a Campobasso, si rafforza l'ipotesi di tossinfezione alimentare

Madre e figlia morte a Campobasso, si rafforza l'ipotesi di tossinfezione alimentare

(Adnkronos) - Dall'autopsia della 15enne Sara Di Vita e della mamma, la 50enne Antonella Di Ielsi, "non sono emersi elementi conoscitivi immediati”. Così il procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, al termine dell’accertamento irripetibile. Una frase che sembra escludere l’ipotesi di avvelenamento da parte di terze persone. Si tratta, invece, come ipotizzato dai primi momenti, di ingestione di tossine alimentari. Potrebbe essere accaduto la sera del 23 dicembre, quando a cena non c’era la figlia maggiore, quella che non è mai stata male. Quella sera mangiarono in tre: padre, madre e figlia minore. Avrebbero mangiato anche funghi e forse proprio i funghi sono i responsabili dell’avvelenamento mortale. Se ne saprà di più solo dopo gli accertamenti di laboratorio sui prelievi effettuati sul corpo delle due donne. Tra sessanta giorni. 

Si battono intanto tutte le piste nell’indagine sulla morte di mamma e figlia, senza escludere neanche quella dell’avvelenamento da parte di terze persone. Un’ipotesi residuale, viste le circostanze di quanto accaduto, ma la procura non lascia chiusa nessuna pista, neanche quella dell’omicidio. 

Al momento quindi "nessuna ipotesi è esclusa: funghi velenosi, conserva contaminata. Tutto dipende dagli esiti dell'autopsia. Quindi ripeto, nessuna ipotesi è esclusa, neanche quella dell'avvelenamento", aveva spiegato intanto all'Adnkronos l'avvocato Paolo Lanese, legale di Giovanni Di Vita, padre di Sara e marito di Antonella.  

A seguire l'esame autoptico anche l'anatomopatologo nominato dalla famiglia Di Vita, il prof. Marco Di Paolo.  

Resi intanto noti i nomi dei cinque medici indagati. Nel procedimento risultano indagati tre medici del pronto soccorso del Cardarelli — Maria Balbo, Ramon Aldo Olivieri e Pietro Vuotto — e due colleghi della Guardia medica, Angela Maria Castelluzzo e Michele Formichella, con le ipotesi, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Secondo quanto emerso, madre e figlia, pur in presenza di sintomi, sarebbero state rimandate a casa in due occasioni. 

 

Per quanto riguarda le condizioni dei familiari superstiti, l'Inmi Spallanzani di Roma informa che, "vista l'evoluzione favorevole del quadro clinico, il paziente proveniente dall'azienda sanitaria regionale del Molise per sospetta malattia a trasmissione alimentare (Mta) è stato trasferito dal reparto di rianimazione in reparto ordinario". Così in una nota l'Irccs. "Padre e figlia continuano ad essere debitamente assistiti dall'équipe medica e supportati dal team di psicologi dell'istituto", precisa lo Spallanzani dove sono ricoverati il marito e padre della 50enne e della 15enne morte e l'altra figlia.  

 

 

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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