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Canton Ticino | 23 dicembre 2020, 13:00

Sullo stand di tiro di Ponte Brolla i socialisti sono pronti al referendum

La convivenza fra l’attività dello stand di tiro e le caratteristiche paesaggistiche, residenziali e turistiche dell’area di Ponte Brolla è assai problematica: in particolare a causa dei disagi provocati a livello fonico. Prioritario e inderogabile il rispetto dei limiti fissati dall’Ordinanza federale sull’inquinamento fonico

Immagine di repertorio

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

A seguito delle discussioni nei rispettivi Consigli comunali, è tornato d’attualità il tema dello stand di tiro di Ponte Brolla. Noi socialisti siamo chiari: o si trovano soluzioni adeguate e definitive o saremo pronti al referendum contro nuovi crediti.

Lunedì 21 dicembre il Consiglio comunale di Locarno ha votato un credito di 400.000 franchi svizzeri riguardante alcune misure di risanamento e di manutenzione straordinaria dello Stand di tiro di Ponte Brolla. La stessa sera anche il Consiglio comunale delle Terre di Pedemonte si è espresso favorevolmente in merito.

Le discussioni sono state un momento importante per fare il punto su questa annosa questione che da troppo tempo non viene adeguatamente affrontata. È infatti noto a tutti come la convivenza fra l’attività dello stand di tiro e le caratteristiche paesaggistiche, residenziali e turistiche dell’area di Ponte Brolla, risulti essere assai problematica: in particolare a causa dei disagi provocati a livello fonico.

Come socialisti siamo dell’avviso che occorre attivare immediatamente la ricerca - a livello regionale o cantonale - di una soluzione definitiva, che consideri come prioritario e inderogabile il rispetto dei limiti fissati dall’Ordinanza federale sull’inquinamento fonico. Stando alle direttive cantonali una soluzione in proposito va trovata entro il 2024 e dagli studi fin qui realizzati emerge come non sarà possibile far rientrare completamente lo stand di Ponte Brolla nei parametri legali, soprattutto per quel che riguarda il tiro da 300 metri. Per questo motivo, annunciamo già sin d’ora che in assenza di un progetto vincolante di dismissione, saremo pronti al referendum contro nuovi crediti di “risanamento”, che non farebbero altro che continuare ad avallare una situazione divenuta ormai insostenibile!

Nella speranza che questo monito funga da stimolo per un lavoro celere da parte di tutti gli attori coinvolti, dal canto nostro faremo il possibile, in ogni consesso e in ogni grado istituzionale, per risolvere finalmente la questione. In questo senso apprezziamo la nuova legge cantonale votata la scorsa settimana dal Gran Consiglio che permetterà al Cantone di coordinare al meglio un tema che non tutti i Comuni hanno affrontato tempestivamente nel recente passato.

Daniele Cavalli - Coordinatore PS regionale

Nancy Lunghi - Copresidente PS Locarno

Giovanni Lepori - Capogruppo Lisa in CC Terre di Pedemonte

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