La situazione finanziaria dell’AVS si sta progressivamente deteriorando. Il progetto di stabilizzazione dell’AVS (AVS 21) si prefigge di garantire l’equilibrio finanziario dell’AVS fino al 2030 e di mantenere il livello delle prestazioni della previdenza per la vecchiaia.
<article class="clearfix">Da oltre dieci anni, la situazione finanziaria dell’AVS peggiora progressivamente. Dal 2014 le entrate derivanti dai contributi salariali e dagli enti pubblici non sono più sufficienti per finanziare le rendite correnti. Nel 2019 il deficit di ripartizione, ossia la differenza tra le entrate e le uscite, è stato pari a 1,17 miliardi di franchi. Questa situazione sta peggiorando con il progressivo pensionamento della generazione del baby boom.
Il finanziamento supplementare di 2 miliardi di franchi all’anno generato nel quadro della riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) dal 2020 permette di ridurre il deficit, ma non di colmarlo completamente. Il deficit di finanziamento resterà elevato.
Con la riforma AVS 21 il Consiglio federale propone, da un lato, misure sul fronte delle uscite, quali ad esempio l’aumento dell’età di pensionamento a 65 anni per le donne e, dall’altro, misure sul fronte delle entrate. Concretamente si prevede di aumentare l’imposta sul valore aggiunto (IVA). La riforma è attualmente in discussione in Parlamento.
Ma quali sono i contenuti di questa riforma?
Le misure di compensazione per le donne maggiormente colpite dall’innalzamento dell’età di pensionamento vanno limitate alle prime sei coorti. Inoltre, anche per le donne il pensionamento flessibile nell’AVS dovrebbe essere possibile solo a partire dai 63 anni anziché dai 62. La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S) vuole modificare in questo senso il progetto AVS 21 del Consiglio federale. Propone inoltre di aumentare il tetto delle pensioni per coniugi dal 150 al 155 per cento della pensione massima
La Commissione ha quasi terminato la deliberazione di dettaglio della Stabilizzazione dell’AVS 21; AVS 21. Dopo essersi pronunciata già in precedenza in favore dell’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne, che sgraverebbe l’AVS di 1,4 miliardi di franchi nel 2030, ha ora presentato essenzialmente le seguenti proposte:
Misure di compensazione per le donne: La Commissione ha discusso oltre due dozzine di varianti di misure di compensazione a favore della generazione di transizione delle donne, particolarmente colpita dall’aumento dell’età di pensionamento. Alla fine, con 6 voti contro 4 e 3 astensioni, ha adottato il modello del Consiglio federale, che si concentra sulla riscossione anticipata della rendita e sulla formula delle rendite, riducendo però il numero di coorti beneficiarie da nove a sei. Diminuisce in tal modo i costi delle misure di compensazione da 700 a 440 milioni di franchi nel 2030. All’esame del Consiglio degli Stati sono state sottoposte sei proposte di minoranza: due minoranze propongono una formulazione più generosa del modello del Consiglio federale (con costi pari a 1,38 risp. 2,65 miliardi di franchi), tre minoranze un supplemento alla pensione per le donne della generazione di transizione, che a seconda della data di pensionamento dapprima aumenterebbe, poi rimarrebbe stabile e infine tornerebbe a diminuire («modelli trapezoidali» con costi rispettivamente di 430, 700 e 2600 milioni di franchi); un’altra minoranza combina un ritiro anticipato della pensione facilitato con un supplemento di pensione (costi di 600 milioni di franchi).
Flessibilizzazione della riscossione della rendita: con 9 voti contro 4 la Commissione propone che la rendita AVS possa essere riscossa al più presto a partire dai 63 anni, ossia un anno più tardi di quanto proposto dal Consiglio federale. A coloro che hanno guadagnato meno di 56 880 franchi all’anno la rendita riscossa anticipatamente sarà ridotta del 40 per cento in meno rispetto a quanto sarebbe attuarialmente appropriato. La Commissione ha inoltre stabilito all’unanimità che il Consiglio federale opererà un adeguamento generale delle aliquote di riduzione per la riscossione anticipata e delle aliquote d’aumento per il rinvio della rendita ai valori attuariali corretti al più presto il 1° gennaio 2027.
Tetto massimo per i coniugi: il tetto per le rendite dei coniugi va innalzato dal 150 al 155 per cento della rendita massima; in questo modo, secondo la Commissione (6 voti contro 3 e 4 astensioni), sarà possibile ovviare parzialmente a un’ingiustizia. I relativi costi ammontano a 650 milioni di franchi.
Nel corso della sua prossima seduta la Commissione si esprimerà sul finanziamento della riforma AVS 21, in modo che l’oggetto possa essere trattato durante la sessione primaverile.