/ Attualità

Attualità | 05 marzo 2021, 08:00

I Socialisti di Locarno vogliono saperne di pù sui gravi sospetti che gravano sull'operato dell'ormai ex Direttore dei Servizi culturali della città Rudy Chiappini

Sull’uomo indaga la Procura di Genova. “Nel caso in cui dovessero essere confermate le accuse, la Città intenderà rivalersi in ragione della colpa per il danno subito?”

Rudy Chiappini

Rudy Chiappini

I consiglieri del Partito Socialista Pier Mellini. Paolo Tremante, Fabrizio Sirica, Rosanna Camponovo e Damiano Selcioni hanno protocollato in Municipio una specifica interrogazione con la quale chiedono di conoscere tutto ciò che c’è da conoscere circa i gravi sospetti che gravano sull'operato dell'ormai ex Direttore dei Servizi culturali della città Rudy Chiappini.

Trame, crimini, misteri all'ombra del pittore italiano più amato e pagato di sempre” di Dania Mondini e Claudio Loiodice, mentre il 28 gennaio 2021 il settimanale d’informazione della RSI “Falò”! ha mandato in onda un ampio servizio sulla vicenda dei falsi alla mostra su Amedeo Modigliani a Palazzo Ducale di Genova nel 2017.

Nella pagina di presentazione si definisce apertamente che si tratta del “più grave scandalo che ha mai investito il mercato dell’arte moderna”.

I due documenti confermano i gravi sospetti sull'operato dell'ormai ex Direttore dei Servizi culturali della città, coinvolto in quest’intricata vicenda: si mostra come la certezza che si tratti di falsi fosse già conosciuta da tempo e si mostra altresì, attraverso documenti inediti, come Chiappini fosse già a conoscenza di fondati sospetti ben prima di aprire la mostra di Genova.

“Fu denunciato da due esperti di Modigliani, il collezionista italiano Carlo Pepi e lo storico francese Marc Restellini, che la mostra a Genova era piena di contraffazioni - sono stati sequestrati 21 dipinti sulle cinquanta opere esposte”.

Dalla data del sequestro inizia una serie di prese di posizione e una lotta atta a determinare la fondatezza delle accuse fino all'iscrizione sul registro degli indagati da parte della Procura di Genova il 14 luglio 2017 dell'allora Direttore dei Servizi culturali Rudy Chiappini per falso in opere d’arte, truffa e ricettazione unitamente ad altre due persone: Massimo Vitta Zelman (presidente della società organizzatrice MondoMostre Skira) e Joseph Guttmann (mercante d’arte con il quale Chiappini sembra tenesse rapporti di lavoro già dagli anni 90, organizzando alcune mostre definite sospette, tra cui Lugano, Seul, Bonn e Praga?””.

Nel 2019 le indagini della Magistratura italiana si sono concluse e Chiappini è stato rinviato a processo quale imputato con l'accusa di truffa, falso in opere d'arte e ricettazione.

Questo in sintesi l'evolversi degli avvenimenti che, in maniera del tutto inspiegabile, ha tutt'altro che scalfito la fiducia del Municipio nei confronti del proprio Direttore, nonostante i motivi sarebbero stati numerosi, fra i quali i già citati dubbi sulla falsità delle opere esposte a Genova che mai Chiappini ha condiviso con la committenza, il commercio di opere esposte in qualità di curatore e l’escamotage per dilazionare il compenso quale curatore della mostra.

Al proposito citiamo quanto apparso sul LaRegione il 30 gennaio: “Pepi aveva gridato allo scandalo e la sua voce si era fatta coro con gli interventi di alcuni fra i critici più prestigiosi in circolazione, fra i quali lo stesso Restellini, secondo cui i falsi erano ‘dei bidoni totali’”.

Erano seguite le sdegnate reazioni degli organizzatori della mostra, ma anche diverse perizie. Il risultato: 19 opere sono sicuramente dei falsi e 2 i casi dubbi. II 13 giugno 2017 era giunto il blocco della mostra con il sequestro delle 21 tele incriminate da parte della Procura di Genova. Con Chiappini erano finiti indagati Massimo Vitta Zelman (presidente di MondoMostre Skira) e il collezionista d arte newyorkese Joseph Guttmann, che per la mostra aveva messo a disposizione 11 tele, tutte quante finite sotto sequestro. I reati ipotizzati: truffa, falso in opera d arte e ricettazione.

A questo punto viene da chiedersi come mai, di fronte alla internazionalmente conclamata descrizione di comportamento illecito, l'’Amministrazione comunale si è appiattita sugli argomenti portati dallo stesso Chiappini a propria difesa, argomenti la cui vacuità è ampiamente dimostrata e descritta nelle pubblicazioni a stampa e televisive citate.

È mai possibile che nemmeno il Capodicastero Cultura avv. Cotti si sia posto delle domande sulla posizione del proprio Direttore, e che anzi il 18 luglio 2017 il Municipio abbia diramato un comunicato stampa con il quale rinnovava la “piena fiducia” nei confronti del Direttore dei Servizi

culturali, quando per molto meno sono state aperte inchieste amministrative e proceduto con licenziamenti di dipendenti che hanno avuto la sfortuna di essersi infortunati risultando assenti per parecchio tempo?

E al momento in cui si trattava di rispondere a un’interrogazione del 25 agosto con la quale, tra le altre domande, si chiedeva se lo scandalo Modigliani potesse arrecare un danno d'immagine (domanda pleonastica in quanto è indubbio che lo scandalo ripreso dalla stampa di mezzo mondo non giova ai Servizi culturali e all'immagine della città) la risposta del 15 settembre 2017 è stata che “il Municipio ritiene in ogni caso che gli eventi di Genova non influenzano in alcun modo l'operato di Rudy Chiappini a favore dei Servizi culturali della città”.

L'ultimo elemento in ordine di tempo è l’inizio del processo a gennaio con sei persone coinvolte: Massimo Zelman, presidente di MondoMostre Skira, che organizzò la mostra; Joseph Guttman, mediatore originario dell'Ungheria con base a New York e proprietario di molte delle opere sequestrate; il curatore della mostra Rudy Chiappini; Nicolò Sponzilli, direttore MondoMostre Skira; Rosa Fasan, dipendente Skira; Pietro Pedrazzini, scultore svizzero, proprietario di un “Ritratto di Chaim Soutine” che secondo gli investigatori è stato presentato come autentico pur sapendo che si tratta di un falso.

Alla luce di quanto sopra esposto, formuliamo le seguenti domande:

1. Vi è da chiedersi come mai il Municipio non abbia approfondito la questione nel 2019 quando Chiappini è stato rinviato a giudizio, cosa che ha ulteriormente nuociuto a livello internazionale, che lo voglia o no, all'immagine della città. Non era il caso di sospenderlo immediatamente dalle sue funzioni? Era a conoscenza il Municipio degli atti istruttori? Li ha richiesti?

2. Come si pone il Municipio di fronte all’escamotage citato nella trasmissione di Falò con il quale i responsabili di MondoMostre Skira e lo stesso Chiappini si erano messi d'accordo per far figurare un compenso inferiore a quello effettivamente concordato, dal momento che Chiappini lavorava all’80% per un ente pubblico e i compensi per le attività accessorie vanno dichiarati?

3. Su quali basi il Municipio intende approntare un programma di mostre per il 2021 e attuare la politica culturale della città, visto che la nomina del successore di Chiappini, che in questi mesi ha maturato la pensione e il concorso per la sua sostituzione è recente, non garantisce l’entrata in funzione di un nuovo responsabile in tempo utile? Non reputa, il Municipio che va assolutamente evitato un suo ulteriore coinvolgimento negli affari cittadini, in quanto perseverare sarebbe inteso internazionalmente come diabolico?

4. Nella già citata risposta del Municipio del 15 settembre 2017 il Municipio metteva in evidenza una serie di traguardi raggiunti grazie all'impegno del Direttore Chiappini e affermava, tra le altre cose, che “i magazzini sono stati ristrutturati con la messa in sicurezza delle opere della Città e la restituzione al Cantone e ad altre varie istituzioni del materiale non di nostra proprietà”. Corrisponde al vero che in occasione di questi lavori di ristrutturazione, la Direzione abbia mandato al macero i cataloghi rimanenti delle esposizioni tenute dalla riapertura di casa Rusca negli anni ‘80 e l'importante collezione di documenti video (in cassette VHS) che comprendeva centinaia di titoli, compresi anche molti documentari girati appositamente per le mostre di Casa Rusca grazie alla collaborazione della RSI oltre a molti documentari unici donati dagli artisti che hanno esposto negli anni nei musei cittadini?

5. Nel caso in cui dovessero essere confermate le accuse mosse all’ex Direttore, la Città intenderà rivalersi in ragione della colpa per il danno subito?

G.B.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore