Si è tenuta in settimana la sessione di lavoro dell'integruppo di amicizia parlamentare Italia-Svizzera, che ha visto una serie di incontri tra parlamentari italiani ed elvetici nella cornice del Parlamento italiano sui principali temi di interesse comune tra i due Paesi.
Alla sessione dei lavori alla Camera dei Deputati, coordinata dal presidente dell'UIP Cristian Romaniello e dal presidente della delegazione elvetica per l'Italia Marco Chiesa, è intervenuto anche il deputato democratico ossolano Enrico Borghi, parlamentare eletto nell'Alto Piemonte.
Molte le questioni poste sul tavolo, dal recente accordo sulla fiscalità dei frontalieri alla vicenda di Campione d'Italia, dall'accesso ai mercati finanziai italiani da parte di istituti svizzeri ai temi delle trasversali ferroviarie alpine. Di particolare rilievo, nel corso del confronto, la tematica dell'approvvigionamento energetico, che prevede entro il 2050 lo spegnimento in Svizzera di 5 centrali nucleari giunte a fine ciclo e di un problema di possibile fabbisogno mancante da parte del mercato elvetico.
Il rapporto economico tra Italia e Svizzera -si è fatto rilevare nel corso del confronto- è particolarmente forte, con un interscambio commerciale che nel 2020 ha sfiorato i 32 miliardi di euro, costituito soprattutto da esportazioni italiane (23 miliardi, secondo paese fornitore) e che non ha sofferto gli effetti della pandemia, rimanendo quasi immutato. La Svizzera ha inoltre rilevanti investimenti in Italia (circa 26 miliardi di euro), mentre l'Italia in Svizzera ne ha per 15 miliardi. Da rilevare anche che le oltre 1000 aziende italiane in Svizzera danno lavoro a 22.000 addetti per un fatturato di 15 miliardi annui.
Relativamente ai transiti alpini, da parte italiana sono già stati realizzati o sono in progetto una serie di interventi diretti a potenziare la rete ferroviaria, in considerazione del maggior volume di traffico che le ferrovie svizzere potranno sviluppare a seguito del completamento delle opere previste lungo le direttrici del Loetschberg-Sempione e del San Gottardo (Alp Transit). A questo riguardo, l'accento è stato posto da parte dell'onorevole Borghi sulla firma, avvenuta il 3 settembre 2020 a Locarno tra le rispettive ministre dei trasporti di Italia e Svizzera dell'accordo per lo sviluppo delle infrastrutture della rete ferroviaria di collegamento sull'asse Loestchberg-Sempione, con un finanziamento svizzero di 134,5 milioni di euro per i lavori sulla tratta italiana su un complessivo di investimenti pari a 237,5 milioni di euro sulle tratte Briga-Domodossola e Domodossola-Arona-Novara.
Approfondita anche la questione dell'avvenuto rinnovo della concessione sia da parte italiana che da parte elvetica della ferrovia internazionale Domodossola-Locarno, con una riflessione su una possibile integrazione in futuro alla scadenza decennale dell'esercizio in corso.
Da ultimo, è stata anche risolta la questione del mancato riconoscimento dell'abilitazione alla professione per medici italiani in Svizzera, grazie ad un accordo bilaterale per il riconoscimento delle lauree magistrali a ciclo unico in medicina e chirurgia italiane nella Confederazione Elvetica mediante un certificato di conformità di laurea e un secondo certificato che attesta il completamento ed il superamento dei tirocini abilitanti post-lauream.
"Si è trattata di una sessione di lavoro molto significativa -osserva l'onorevole Enrico Borghi - che da un lato conferma il fatto che Svizzera e Italia con i loro 740 km di frontiera condivisa, con una lingua comune, con intensi rapporti politici ed una dinamica e proficua collaborazione economica si devono concepire come uno spazio geografico comune sia pure nella logica e naturale distinzione di differenti sovranità nazionali. La storia, la geografia e il futuro ci spingono a dover collaborare sempre di più, e il lavoro della diplomazia parlamentare che abbiamo condotto può essere propedeutico e di supporto all'azione dei nostri rispettivi governi che è stata comunque positiva, soprattutto nei mesi difficili della pandemia nei quali il canale di dialogo e di collaborazione è sempre stato aperto contribuendo a risolvere molti problemi pratici per i nostri rispettivi cittadini. Dobbiamo proseguire su questa strada, magari istituzionalizzando dei tavoli di lavoro comuni tra i due parlamenti che si possano riunione a sessioni periodiche e continuative".