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Confine | 13 ottobre 2025, 17:16

La denuncia dei sindacati dei frontalieri: «Tassa sulla salute ancora in un vicolo cieco»

Incontro questa mattina tra Regione e rappresentanti dei lavoratori: «Siamo insoddisfatti, il Pirellone ha confermato l'intenzione di voler procedere non appena il decreto attuativo sarà approvato - dichiarano in una nota Cgil, Cisl e Uil - abbiamo ribadito la necessità di un approfondimento giuridico»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei segretari di Cgil, Cisl e Uil Frontalieri, Giuseppe Augurusa, Marco Contessa e Pancrazio Raimondo sul tema della tassa della salute dei lavoratori frontalieri:

L’incontro di questa mattina tra l’Assessore agli Enti locali, Montagna, Rapporti con la confederazione Elvetica ed i responsabili dei frontalieri di CGIL, CISL e UIL, non ha sortito gli effetti attesi, lasciando irrisolta la vertenza “tassa sulla salute”.

La Regione ha confermato l’intenzione di procedere non appena il decreto attuativo in fase di stesura da parte del Ministero della salute di concerto con il MEF, sarà approvato, verosimilmente, nelle prossime settimane. Ha confermato l’impostazione della tassa al 3% per i frontalieri, la destinazione del gettito atteso destinato ai lavoratori delle professioni sanitarie nella misura massima del 70%, la destinazione al territorio tra cui il lavoro frontaliero, per interventi di welfare in misura massima del 30% del gettito atteso in forme ancora da individuare. 

Le organizzazione sindacali hanno ribadito l’insoddisfazione per i contenuti della comunicazione, la necessità di un approfondimento giuridico al fine di comprendere l’effettività della stessa, fermo restando la contrarietà all’applicazione della tassa rispetto ai presunti profili di incostituzionalità. 

Le stesse hanno richiesto a Regione di intervenire al fine di porre rimedio alle interpretazioni errate delle ATS rispetto all’accesso al sistema sanitario di frontalieri e pensionati ex frontalieri che impediscono l’accesso al sistema sanitario nazionale a fronte di cambi di stato (residenza, rientro in Italia, limite dei 20km), nonché di farsi parte attiva presso il Governo italiano affinché venga segnalata all’autorità elvetica della “tassazione alla fonte” la corretta interpretazione del decreto omnibus in ordine all’applicazione della tassazione opzionale del 25%, (per i lavoratori che dalle provincia di Sondrio si recano nel Ticino), definita in accordo con il MEF entrata in vigore nell’ottobre 2025 e la necessità di un’integrazione per i frontalieri che dalla provincia di Como si recano a lavoro nel Canton Grigioni.

Le organizzazione sindacali rimandano al confronto co le assemblee dei frontalieri già fissate a partire dal 3/11 il prosieguo della discussione e le determinazioni conseguenti.     

CGIL
(Giuseppe Augurusa)
CISL
(Marco Contessa)
UIL
(Pancrazio Raimondo)

C.S.

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