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Canton Ticino | 28 gennaio 2021, 16:01

Cinquanta truffe ad anziani, alcune delle quali in Ticino: sgominata banda a Novara

Bottino da 400.000 euro. Nove le persone coinvolte, 4 di loro finiscono in carcere

Cinquanta truffe ad anziani, alcune delle quali in Ticino: sgominata banda a Novara

Più di 50 truffe ai danni di persone tra i 60 ai avvenuti nelle province di Novara, Vercelli, Como e in Canton Ticino tra gennaio e agosto 2020. Una gigantesca macchina da raggiro basata sul ben noto metodo del «Caro Nipote» simulando incidenti inesistenti o familiari in pericolo di vita per infezione da Covid-19» e contattando gli anziani per estorcere loro denaro e oggetti preziosi. Una banda che aveva base logistica in Polonia e che è stata sgominata grazie alle indagini della Squadra mobile della Questura di Novara con la Polizia Giudiziaria del Canton Ticino.

L’operazione, portata a compimento nelle prime ore di questa mattina ha portato all’esecuzione di  quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, di  tre custodie cautelari domiciliari e di due misure cautelari dell’obbligo di presentazione.

Le indagini erano partite nello scorso mese marzo, grazie alla denuncia di una donna di ottant’anni, già vittima dello stesso reato in passato. Gli anziani venivano contattati per telefono da persone che si fingevano parenti o nipoti che, con la scusa di aver causato un incidente o di essere malato di coronavirus, convincevano l’anziano ad aiutarli, invitandolo a raccogliere denaro e oggetti preziosi presenti in casa. Poi, inviavano all’abitazione un complice, o una donna che si spacciava per segretario di un notaio, o personale sanitario, che ritirava denaro e oggetti preziosi. Denaro e preziosi venivano inviati in Polonia con lo scopo di riciclarli, facendone perdere le tracce.

La donna ottantenne aveva finto di credere alla telefonata, ma aveva chiamato il 112 e il giovane incaricato di ritirare il bottino era stato arrestato. Da qui pedinamenti e intercettazioni.

Secondo quanto spiegato dagli investigatori, questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Questura, è emersa la spietatezza e l’incredibile cinica determinazione dei telefonisti che effettuavano decine e decine di chiamate a ripetizione in danno delle vittime, finché non trovavano la persona che eseguiva pedissequamente quanto da loro richiesto.

Le truffe portate a termine hanno fruttato alla banda circa 400.000 euro, in denaro e gioielli.

Per l’esecuzione delle misure cautelari, delle perquisizioni e dei sequestri sono stati impiegati oltre 60 agenti, con la partecipazione del personale delle Squadre Mobili di Torino, Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Verbania e Vercelli, nonché di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Torino .

ECV

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