Quest’anno il parlamento del Belgio ha compiuto un ulteriore passo in avanti approvando una legge sul lavoro a contratto delle sex worker; tutto questo senza alcun voto contrario dell’aula.
Professioniste del sesso
Come spesso accade tutto è “normale” in una nazione che insieme a poche altre nel mondo aveva già regolamentato il lavoro sessuale autonomo. Piattaforme tipo Bacirosa.com che con una semplice richiesta come escort Como oppure escort Ponte Chiasso offrono un'esperienza trasgressiva completa e selezionata, nel paese della “birra” sono la normalità. Ora, stipulando un vero e proprio contratto di lavoro le lavoratrici si garantiranno l’accesso alla pensione, ai contributi per la disoccupazione, alle ferie, all’assicurazione sanitaria e molto altro ancora.
Diritti e doveri
Nel momento stesso in cui viene sottoscritto un rapporto contrattuale vero e proprio con un datore di lavoro ben identificato, l’oggetto dell’accordo diventa solo il contatto fisico andando ad escludere le attività più legate al mondo dell’hard come la pornografia, le webcam oppure le esibizioni nei club. Esclusi i contratti temporanei e quelli stipulati da coleii che si trova nella condizione di essere studentessa.
I punti essenziali
Le sex worker potranno liberamente:
- Rifiutare un cliente.
- Rifiutare la richiesta di un particolare atto sessuale.
- Interrompere un rapporto sessuale in qualsiasi momento.
- Compiere un atto sessuale nel modo che preferisce.
- Rifiutarsi di esporre il proprio corpo in vetrina o in altra forma di pubblicità.
Nel caso in cui una lavoratrice abbia applicato queste regole per più di dieci volte in un periodo di sei mesi, lei o il datore di lavoro possono richiedere l'intervento di un servizio di mediazione governativo, che valuterà eventuali problemi nelle condizioni di lavoro o nel rapporto tra datore di lavoro e dipendente rimodulando il rapporto con opportune decisioni in merito.
Una nuova era
Bacirosa è decisamente al fianco di questi percorsi legali di crescita che aiutano un paese a emanciparsi in maniera regolamentata, abbandonando ogni forma di ipocrisia utile solo a chi vuole speculare sull’argomento senza approfondire la materia. E’ altresì vero che sarà il tempo a confermare se queste norme vanno verso una reale tutela delle lavoratrici oppure possano essere strumentalizzate da iniziative politiche e di propaganda. Seguiranno aggiornamenti. A presto.