(Adnkronos) - Il governo, secondo quanto si apprende, ha deciso di impugnare nel corso del Consiglio dei ministri di oggi la legge della Regione toscana sul fine vita.
La Toscana ha approvato a febbraio scorso la proposta di legge di iniziativa popolare su "procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019". A votare a favore Pd, M5S, Italia Viva e gruppo Misto-Merito e Lealtà; contrari Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. In questo modo la Toscana è stata la prima regione in Italia ad approvare una legge sul fine vita.
I promotori della pdl, i rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, il 14 marzo 2024 avevano depositato presso la presidenza del Consiglio toscano la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme autenticate, che dopo l'iter in Commissione Sanità è giunta all'esame e al voto dell'Assemblea.
"Come presidente della Regione Toscana, esprimo profonda delusione per la decisione del governo di impugnare la nostra legge sul fine vita" scrive sui social il governatore Eugenio Giani. "Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili". "La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali".
"È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone". "Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone".