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Cronaca | 29 aprile 2023, 08:03

Fermato al confine con il Canton Ticino con un pappagallo di specie protetta: multato un inglese

I funzionari dell’UDSC hanno scoperto l'esemplare di “Parrocchetto splendido” nel baule di un’auto, diretta in Italia, al valico di Chiasso insieme ad altri due volatili di specie non protetta

Il pappagallo protetto scoperto nel baule di un'auto al confine (foto da Luinonotizie.it)

Il pappagallo protetto scoperto nel baule di un'auto al confine (foto da Luinonotizie.it)

 

I collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto mercoledì, nel baule di un auto in entrata al valico autostradale di Chiasso, una gabbia contenente un pappagallo di una specie protetta dalla convenzione CITES.

Il conducente, che viaggiava insieme alla famiglia su un SUV con targhe svizzere, non aveva dichiarato la presenza del volatile e non era in possesso della necessaria documentazione per poter viaggiare con questo particolare pappagallo.

Si tratta nello specifico di un Neophema splendida, anche conosciuto con il nome comune di Parrocchetto splendido. Il pappagallo viaggiava in una gabbia insieme ad altri due volatili di specie non protetta.

La Convenzione CITES ha lo scopo di garantire un utilizzo e una conservazione sostenibili delle popolazioni animali e vegetali del nostro pianeta. Le specie di fauna e flora minacciate devono essere commerciate soltanto nella misura in cui lo consentano i loro effettivi naturali.

L’uomo fermato, un cittadino con passaporto inglese, ha dichiarato di aver acquistato il pappagallo all’estero. Per il disbrigo del caso è stato allertato anche l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). All’uomo è stato chiesto un deposito cauzionale in attesa che venga inflitta la relativa multa.

Merci, persone e mezzi di trasporto

Dal primo gennaio 2022 l’Amministrazione federale delle dogane si chiama Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Fa parte del mandato dell’UDSC controllare merci, persone e mezzi di trasporto, in base all’analisi della situazione e dei rischi. Il cambio di nome fa parte del programma di trasformazione DaziT, che mira a digitalizzare i processi dell’UDSC e a uniformare la formazione nelle tre aree di controllo. In futuro, l’UDSC sarà ancora più in grado di garantire la sicurezza globale alla frontiera per la popolazione, l’economia e lo Stato.

Da Luinonotizie.it

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